RIGENERAZIONE URBANA

TERNO D’ISOLA 2023

Concepire un edificio come un’automobile in una catena di montaggio implica pensare che la tecnologia possa permettere all’edilizia di tenere il passo con la volatilità della cultura umana. Tuttavia come nel paradosso di Zenone, l’atleta della costruzione industrializzata non è riuscito a superare la tartaruga della cultura. L’atto di costruire implica la violenza di impartire un ordine, la fallibilità dei piani, la fragilità e la mortalità di ciò che è umano in una rete di contingenze e anticipazioni. Il tempo incorporato negli edifici iconici non è rappresentato dai secondi e dai minuti della catena di montaggio del cantiere, ma da ben altro.

Il valore simbolico di intitolare una via, una piazza, un edificio ad una persona defunta che si è distinta in passato per il suo operato non deve essere travisato con scelte frettolose o improprie. Partendo dal rispetto delle preesistenze arboree in loco e mantenendo quelli che sono i flussi di attraversamento dell’area di progetto insieme agli accessi esistenti si ritiene fondante abbinare alla forma del costruito anche il giusto significato. Se dovessimo rappresentare Fernanda con un manufatto, il primo approccio sarebbe guidato secondo la consuetudine attraverso la rappresentazione dell’archetipo femminile con forme morbide e sinuose che ci riconducono l’idea del grembo materno, così bello e confortevole.

E’ per questo che si vuole perseguire una morbidezza delle forme che ricorda l’abbraccio amorevole di una madre, una maestra che protegge dei bambini dal caos degli eventi, con proposte organiche che si abbinano all’efficienza ed alla funzionalità dell’opera futura, la quale prevede una conformazione planimetrica semplice, ma nello stesso tempo accattivante e funzionale.

Il centro polifunzionale di progetto si sviluppa sull’ Asse orizzontale est-ovest per i primi piani fuori terra ed interrato per la gestione degli spazi di interesse pubblico; mentre per quanto concerne gli ambiti più privatistici si è pensato di concentrarli lungo un Asse Verticale centrale, così da ridurre gli spazi di percorrenza nonché i costi di realizzazione e gestione.

Soluzione questa che si esprime nella sua chiarezza formale e sostanziale, come si evince dagli elaborati grafici di progetto, in contrapposizione con l’elevato percepito nella sua complessità plastica. Le opere esterne a corredo del manufatto architettonico con i percorsi pedonali e l’area gioco per i bambini alimentano il flusso di permeabilità nel lotto esistente completando quelli che sono i percorsi all’interno del fabbricato.

La funzione di percorso esterno potenziato viene poi ulteriormente implementato da tutte le storie e racconti che sono incisi lungo il paramento murario. Questi rappresentano la memoria comunitaria che non vuole sparire con un clic, ma diventa momento di condivisione e conoscenza, garantendo ai posteri il passaggio generazionale in questa fase di transizione che stiamo vivendo.